Molino Nuovo, un quartiere che vuole rinnovarsi

Molino Nuovo, un quartiere che vuole rinnovarsi

Martedì, 9 Maggio 2023 lugano molino nuovo quartieri

Le città sono lo specchio della società che le abita, le governa e le trasforma. Quando le città mostrano segni di degrado, significa che anche la società è in crisi, sotto diversi aspetti: ambientale, economico, sociale, culturale, politico.

Durante la recente Assemblea di quartiere, ed il conseguente interesse dei media che ne hanno riportato notizia, la piazza Molino Nuovo di Lugano e la fontana dell’arch. Tita Carloni sono tornate al centro del dibattito cittadino, con diversi sostenitori da una parte e dall’altra tra chi è favorevole ad una rimozione del “Sombrero” in vista del rifacimento del comparto (tra 5/10 anni?) e chi lo vuole mantenere (e restaurare con un costo di circa 300.000 chf).

La vera novità non è tanto il contenuto dei Piani di studi paralleli commissionati dalla Città, tra l’altro già presentati pubblicamente lo scorso anno, quanto la volontà di coinvolgere attivamente la popolazione sulle scelte da attuare nel prossimo futuro. Non avendo ancora alcun vincolo di progetto si vuole pianificare, di concerto con i residenti e la Commissione di Quartiere, la migliore soluzione (o quella maggiormente condivisa) per una Piazza che ad oggi, in verità, ha poco da offrire dal punto di vista sociale ed estetico, divisa tra traffico, parcheggi, marciapiedi sproporzionati ed una ingombrante fontana che necessita di cure.

Quel che è certo, e trova tutti d’accordo, è la necessità per il quartiere di Molino Nuovo, il più popoloso di Lugano (e meno rappresentato con soli 2 Consiglieri Comunali) di creare e rinnovare i propri spazi di incontro ed aggregazione. Non solo la principale piazza necessita di urgenti interventi ma diverse aree (es. i sottopassaggi di via Trevano, la zona Ronchetto o l’anfiteatro della CSIA) meriterebbero una riqualifica urbana che possa attirare la popolazione a vivere ancora meglio il quartiere ed attirare famiglie e giovani.

Le città sono lo specchio della società che le abita, le governa e le trasforma. Quando le città mostrano segni di degrado, significa che anche la società è in crisi, sotto diversi aspetti: ambientale, economico, sociale, culturale, politico. Il degrado urbano non è solo una questione estetica o igienica, ma anche una fonte di disagio ed esclusione, che può sfociare in violenza ed illegalità.

Per contrastare il degrado urbano è necessario un intervento coordinato ed integrato tra le diverse istituzioni e attori sociali (cittadini, imprese, associazioni). Non basta intervenire solo sulle strutture fisiche delle città, ma bisogna anche valorizzare le risorse umane, culturali e ambientali che le caratterizzano. Occorre avere una visione complessiva e strategica dello sviluppo urbano sostenibile, promuovendo la partecipazione civica, incentivando il recupero del patrimonio edilizio esistente e favorendo l’inclusione sociale e la coesione territoriale.

Lugano deve farsi promotrice di una rigenerazione urbana, intesa come processo che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, attraverso la creazione di spazi più belli, sicuri, inclusivi e vivaci, sfruttando anche partenariati tra pubblico e privato. Solo così la Città potrà affrontare le sfide del presente e del futuro, diventando luogo di innovazione, cultura e coesione sociale.

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